Cass. Sez. III n. 24852 del 6 giugno 2013 (Cc. 8 mag. 2013)
Pres. Squassoni Est. Andreazza Ric. PM in proc. Pace
Urbanistica. Sequestro preventivo di opera ultimata e criteri di valutazione

Il sequestro preventivo di cose pertinenti a reato edilizio può essere adottato anche su un'opera ultimata, se la libera disponibilità di essa possa concretamente pregiudicare gli interessi attinenti alla gestione del territorio ed incidere sui carico urbanistico, il pregiudizio del quale va valutato avendo riguardo agli indici di consistenza dell'insediamento edilizio, del numero dei nuclei familiari, della dotazione minima degli spazi pubblici per abitare, nonché della domanda di strutture e di opere collettive. Spetta dunque al giudice stabilire in particolare la reale compromissione degli interessi attinenti al territorio ed ogni altro dato utile a stabilire in che misura, sulla base degli indici menzionati, il godimento e la disponibilità attuale della cosa da parte dell‘indagato o di terzi possa implicare una effettiva ulteriore lesione del bene giuridico protetto, ovvero se l'attuale disponibilità del manufatto costituisca un elemento neutro sotto il profilo della offensività.

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