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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Ecodelitti.Delitti ambientali ed interdittiva antimafia

Dettagli
Categoria principale: Ecodelitti
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 31 Luglio 2020
Visite: 3733

Consiglio di Stato Sez. III n. 4168 del 30 giugno 2020
Ecodelitti.Delitti ambientali ed interdittiva antimafia

L’interesse che da anni muove le organizzazioni criminali di tipo mafioso nel settore dei rifiuti rappresenta oramai un fatto notorio, tanto che è stato coniato un termine ad hoc per definirle, “ecomafie”. L’attenzione dell’ordinamento per i fenomeni illeciti che possono interessare l’intero ciclo della gestione dei rifiuti è, pertanto, massima, in ragione del disvalore sociale e del notevole danno, ambientale ma non solo, che l’infiltrazione di soggetti portatori di interessi contrastanti con gli interessi dello Stato-comunità comporta. Il danno ambientale che deriva dalla raccolta, trattamento, smaltimento illecito di rifiuti, specialmente se speciali o pericolosi, è definitivo e, nella quasi totalità delle ipotesi, irreparabile: il che impone all’Autorità preposta di intervenire, esercitando l’ampia gamma di poteri che il Legislatore le ha attribuito, in una fase preventiva rispetto alla causazione del danno. Come da più parti in dottrina è stato sostenuto, infatti, il bene ambiente non riceve una tutela adeguata se protetto esclusivamente mediante norme di matrice penalistica, volte a reprimere un illecito che si è già perfezionato e che ha già prodotto danni e modifiche permanenti nella realtà naturale: l’intervento dello Stato non è, in tale ipotesi, né tempestivo né esaustivamente utile, consistendo in ultima analisi l’interesse pubblico alla salubrità dell’ambiente non nella percezione di un ristoro monetario in conseguenza della sua compromissione, bensì nell’impedimento stesso della causazione del danno (al di là ovviamente, della sanzione nei confronti dei responsabili, rimessa ad altra autorità giudiziaria). Appare evidente, pertanto, la stretta correlazione che intercorre tra la prevenzione del danno ambientale e le misure anticipatorie e preventive che l’Autorità pubblica è chiamata a porre in essere in tutti i settori interessati. In particolare, nella materia che qui occupa, il Legislatore ha mostrato di ritenere estremamente gravi talune fattispecie di reato, con riferimento alle quali ha posto, in buona sostanza, una presunzione assoluta di pericolosità, che vincola l’Autorità competente (la Prefettura) ad adottare il provvedimento di rigore dell’informativa interdittiva antimafia nei confronti dell’impresa o della società che sia stata interessata da provvedimenti dell’autorità penale per determinati reati.

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Rifiuti.I rifiuti da trattamento rifiuti non saranno più rifiuti? L’incredibile effetto del futuro DLvo “Circular Economy”

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 30 Luglio 2020
Visite: 2169

I rifiuti da trattamento rifiuti non saranno più rifiuti? L’incredibile effetto del futuro DLvo “Circular Economy”

di Stefano MAGLIA

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Rifiuti.Natura dell'ordinanza di rimozione

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 30 Luglio 2020
Visite: 2123

Consiglio di Stato Sez. II n.4183 del 1 luglio 2020
Rifiuti.Natura dell'ordinanza di rimozione

Le ordinanze di rimozione dei rifiuti abbandonati, emesse ai sensi dell’art. 192 del d.lgs. n. 152/2006 non hanno la natura contingibile e urgente propria delle ordinanze sindacali emesse ex artt. 50 o 54 Tuel, il cui potere ha contenuto atipico e residuale e può pertanto essere esercitato – sempre che vi sia l’urgenza di intervenire con immediatezza su situazioni eccezionali di pericolo attuale ed imminente, non fronteggiabili con gli ordinari strumenti di amministrazione attiva – solo quando specifiche norme di settore non conferiscano il potere di emanare atti tipici per risolvere la situazione emergenziale. Ne consegue che l’art. 192 del d.lgs. n. 152/2006, prevedendo un ordinario potere d’intervento attribuito all’Autorità amministrativa in caso di accertato abbandono o deposito incontrollato di rifiuti e rappresentando, quindi, una specifica norma di settore, esclude a priori la possibilità per l’ente di far uso, per garantire la rimozione dei rifiuti, del potere extra ordinem, proprio delle ordinanze contingibili ed urgenti

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Rifiuti.La natura privatistica della tariffa rifiuti... Suvvia!

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 29 Luglio 2020
Visite: 2035

La natura privatistica della tariffa rifiuti... Suvvia!

di Alberto PIEROBON

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Rifiuti.Attività di cava e discarica

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 29 Luglio 2020
Visite: 2775

Consiglio di Stato Sez. II n. 4184 del 1 luglio 2020
Rifiuti.Attività di cava e discarica

La circostanza un provvedimento autorizzativo dell’attività estrattiva rilasciato dal Comune prevedesse, tra le possibili modalità di tombamento dell’area di cava, l’utilizzo di rifiuti inerti non implica che l’attività di conferimento di quei rifiuti inerti non dovesse essere autorizzata dalla Provincia, competente ad accertare la compatibilità ambientale del conferimento di quei rifiuti in quel sito; peraltro, proprio nella consapevolezza della necessità di autorizzazione alla realizzazione di una discarica di rifiuti inerti, quale modalità di ripristino di un’area di cava dismessa, l’appellante aveva richiesto l’autorizzazione che è stata negata all’esito di specifica istruttoria, sopra sintetizzata. E' inoltre eraato sostenere che, prima di emanare un’ordinanza per la bonifica di una discarica abusiva, il Comune avrebbe dovuto esaminare l’istanza volta ad effettuare il recupero ambientale del sito complessivamente inteso o l’istanza volta alla ricomposizione ambientale del sito estrattivo. poiché è evidente che, a fronte di una discarica abusiva, il solo recupero possibile del sito passi esiga un progetto di bonifica.

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Urbanistica.Piattaforma con tamponamentio laterali amovibili

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 28 Luglio 2020
Visite: 1833

Cass. Sez. III n. 20720 del 13 luglio 2020 (CC 17 giu 2020)
Pres. Liberati Est. Zunica Ric. Berardi
Urbanistica.Piattaforma con tamponamentio laterali amovibili

Presenta caratteristiche della stabilità una piattaforma ancora al suolo, su cui sono posti dei pilastri che reggono quattro coperture, pilastri a loro volta imbullonati alla pedana, attorniata da tamponamenti laterali amovibili. Tale opera non può inoltre essere qualificata come “stagionale”, stante la presenza di una stabile copertura e di pannelli laterali seppur amovibili, idonei a rendere la struttura maggiormente idonea a far fronte a diverse contingenze climatiche, sicché ne va esclusa la riconducibilità al settore dell’attività edilizia libera, non potendo il manufatto de quo, per come descritto nell’ordinanza impugnata, essere assimilato alle strutture “leggere” menzionate negli allegati A16 e A17 del d.P.R. n. 31 del 2017.

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  • Rifiuti.Abbandono e responsabilità
  • Beni Ambientali.Interventi in aree protette
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DECRETO 31 marzo 2020, n. 78
  • Rifiuti.Tariffa di smaltimento rifiuti
  • Ambiente in genere.La Corte di Giustizia europea ridisegna la valutazione di incidenza ambientale e, indirettamente, la valutazione di impatto ambientale
  • Urbanistica.Diniego del permesso di costruire in assenza del piano attuativo previsto dallo strumento urbanistico
  • Ambiente in genere.Demanio marittimo
  • Urbanistica.Manutenzione ordinaria o straordinaria
  • Rumore.Attività svolta in ambito condominiale
  • Ambiente in genere.V.I.A. postuma

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