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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Rifiuti.Violazione prescrizioni AIA

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 29 Marzo 2022
Visite: 2577

Cass. Sez. III n. 7874 del 4 marzo 2022 (UP 21 gen 2022)
Pres. Di Nicola Est. Scarcella  Ric. Intiso
Rifiuti.Violazione prescrizioni AIA

Il legislatore, all'interno dell’art. 29-quattuordecies d.lgs. n. 152 del 2006, nel descrivere le condotte attribuibili a colui che è titolare dell'autorizzazione integrata ambientale, distingue tra l'inosservanza, in generale, di una qualsiasi delle prescrizioni del provvedimento autorizzativo, relativamente alla quale si applica la sola sanzione amministrativa, e le violazioni "qualificate", tra cui quelle concernenti la «gestione dei rifiuti», penalmente rilevanti. Non sembra dubitabile che l'apposizione di etichettatura sui contenitori o di segnaletica nelle aree destinate al deposito dei rifiuti, proprio in quanto funzionale ad una corretta informazione sulla natura e tipologia degli stessi per tutti coloro che con i medesimi vengono in contatto, attenga alla «gestione dei rifiuti»

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Urbanistica.Certificazione agibilità

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 29 Marzo 2022
Visite: 2139

TAR Campania (NA) Sez. II n. 1160 del 21 febbraio 2022    
Urbanistica.Certificazione agibilità

La disciplina della certificazione dell'agibilità non configura una vera e propria ipotesi di silenzio assenso in senso tecnico, di cui all'art. 20 della L. n. 241 del 1990, ma dà invece luogo ad una sorta di legittimazione ex lege, che prescinde dalla pronuncia della Pubblica amministrazione e che trova il suo fondamento nella effettiva sussistenza dei presupposti richiesti dalla legge per il rilascio del titolo

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Urbanistica.Procedura di demolizione e principio di proporzionalità

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 28 Marzo 2022
Visite: 2332

Cass. Sez. III n. 7127 del 1 marzo 2022 (CC 19 gen 2022)
Pres. Ramacci Est. Gai  Ric. Palamaro
Urbanistica.Procedura di demolizione e principio di proporzionalità

L'esigenza di assicurare il rispetto del principio di proporzionalità, quando attiene ad un manufatto illegalmente edificato, è configurabile esclusivamente in relazione all'immobile destinato ad abituale abitazione di una persona. In secondo luogo, ai fini della valutazione del rispetto del principio di proporzionalità, un rilievo centrale assumono, da un lato, l'eventuale consapevolezza della violazione della legge nello svolgimento dell'attività edificatoria da parte dell'interessato, stante l'esigenza di evitare di incoraggiare azioni illegali in contrasto con la protezione dell'ambiente e, dall'altro, i tempi intercorrenti tra la definitività delle decisioni giudiziarie di cognizione e l'attivazione del procedimento di esecuzione, per consentire all'interessato di "legalizzare", se possibile, la situazione, e di trovare una soluzione alle proprie esigenze abitative. Inoltre, ai fini del giudizio circa il rispetto del principio di proporzionalità, sono sicuramente rilevanti le condizioni di età avanzata, povertà e basso reddito dei dell'interessato; queste condizioni, però, non risultano mai essere considerate, di per sé sole, risolutive, o perché valutate congiuntamente ai tempi intercorrenti tra la definitività delle decisioni giudiziarie di cognizione e l'attivazione del procedimento di esecuzione o perché esplicitamente ritenute recessive in caso di consapevolezza dell'illegalità della edificazione al momento del compimento di tale attività e di concessione di adeguati periodi di tempo per consentire la regolarizzazione, se possibile, della situazione, e per trovare una soluzione alle esigenze abitative. Pertanto, per quanto non sufficienti per evitare la demolizione della propria abitazione, le condizioni personali dell'interessato non possono essere ignorate dal giudicante ma, al contrario, soppesate e devono trovare sede nella motivazione del suo provvedere.

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Beni ambientali.Divieto di incremento dei volumi esistenti imposto ai fini di tutela del paesaggio

Dettagli
Categoria principale: Beni Ambientali
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 28 Marzo 2022
Visite: 2197

Consiglio di Stato Sez. VI n. 1150 del 16 febbraio 2022
Beni ambientali.Divieto di incremento dei volumi esistenti imposto ai fini di tutela del paesaggio

Il divieto di incremento dei volumi esistenti, imposto ai fini di tutela del paesaggio, si riferisce a qualsiasi nuova edificazione comportante creazione di volume, senza che sia possibile distinguere tra volume tecnico ed altro tipo di volume, sia esso interrato o meno. Sul piano del metodo, va preliminarmente rimarcato che ciascun costrutto normativo deve essere osservato con la “lente” del suo specifico contesto disciplinare. Le qualificazioni giuridiche rilevanti sotto il profilo urbanistico ed edilizio non sono automaticamente trasferibili quando si tratti di qualificare le opere sotto il profilo paesaggistico. La regola che in materia urbanistica porta ad escludere i “volumi tecnici” dal calcolo della volumetria edificabile, trova fondamento nel bilanciamento rinvenuto tra i vari e confliggenti interessi connessi all’uso del territorio. Non può pertanto essere invocata al fine di ampliare le eccezioni al divieto di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica in sanatoria, il quale tutela l’interesse alla percezione visiva dei volumi, del tutto a prescindere dalla loro destinazione d’uso. La conclusione, del resto, è avvalorata dalla stessa lettera della norma in discorso che, nel consentire l’accertamento postumo della compatibilità paesaggistica, si riferisce esclusivamente ai «lavori, realizzati in assenza o difformità dall’autorizzazione paesaggistica, che non abbiano determinato creazione di superfici utili o volumi ovvero aumento di quelli legittimamente realizzati». Non è consentito all’interprete ampliare la portata di tale norma, che costituisce eccezione al principio generale delle necessità del previo assenso, per ammettere fattispecie letteralmente, e senza distinzione alcune, escluse.

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Rifiuti.Fanghi di depurazione su terreni agricoli

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 25 Marzo 2022
Visite: 3798

Fanghi di depurazione su terreni agricoli: il Comune vieta, il T.A.R. annulla, la stampa plaude. E i cittadini?

di Gianfranco AMENDOLA

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Elettrosmog.Procedimento di installazione delle infrastrutture per impianti radioelettrici

Dettagli
Categoria principale: Elettrosmog
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 25 Marzo 2022
Visite: 2192

Consiglio di Stato Sez. VI n. 1050 del 14 febbraio 2022
Elettrosmog.Procedimento di installazione delle infrastrutture per impianti radioelettrici

In linea generale, il procedimento di installazione delle infrastrutture per impianti radioelettrici, disciplinato dall' art. 87 d.lg. n. 259/2003 (Codice delle comunicazioni elettroniche), costituisce un procedimento unico, nell'ambito del quale devono confluire anche le valutazioni edilizie, senza che debba essere attivato un secondo autonomo procedimento edilizio, in conformità delle esigenze di semplificazione procedimentale. Sempre in linea generale, occorre tener presente al riguardo che la normativa applicabile alla materia esprime un particolare favor per la realizzazione di reti e servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico.

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  • Urbanistica.Consumazione delle violazioni della disciplina antisismica
  • Beni ambientali.Poteri Ente parco
  • Rifiuti.Momento consumativo del reato di abbandono o deposito incontrollato
  • Urbanistica.Comunicazione avvio procedimento e atti di repressione degli illeciti edilizi
  • Urbanistica.Definizione di pergolato
  • Urbanistica.Onere di verifica del Comune sulla legittimazione a richiedere il permesso di costruire
  • Urbanistica.Voltura della concessione edilizia
  • Rifiuti.Deposito temporaneo e illecita gestione
  • Urbanistica.Alla Corte costituzionale le deroghe in materia di limiti di distanza tra fabbricati
  • Caccia e animali.Stagione venatoria

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