Polizia Giudiziaria.Porto d'armi a guardia ittico venatoria e zoofila volontaria
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TAR Campania (NA) Sez. V n. 527 del 28 gennaio 2019
Polizia Giudiziaria.Porto d'artmi a guardia ittico venatoria e zoofila volontaria
Appare del tutto irragionevole la motivazione posta a base dell’atto gravato, secondo la quale l’attività delle guardie in questione non implica uno specifico obbligo di esposizione al rischio dell’incolumità personale, dovendosi al contrario rilevare, per quanto evidenziato, che la guardia giurata ittico-venatoria e zoofila in ragione del rilevante ruolo rivestito (come anche riconosciuto dall’Autorità di P.S.), anche come agente di p.g., dell’intrinseca potenziale pericolosità dell’attività svolta operando abitualmente in situazioni di minorata difesa, spesso di notte ed in zone isolate e, nel caso in esame, anche in realtà ambientale caratterizzata da notevole attività criminale, risulta fortemente esposta al rischio di aggressioni (segnalazione e massima Avv. M. BALLETTA)
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Caccia e animali.Specie particolarmente protette
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Cass. Sez. III n. 4877 del 31 gennaio 2019 (Ud 13 dic 2018)
Pres. Liberati Est. Corbetta Ric. Dusi
Caccia e animali.Specie particolarmente protette
Ai fini dell'integrazione del reato di cui all'art. 30, comma primo, lett. b), legge n. 157 del 1992, rientrano tra le specie particolarmente protette ex art. 2, comma primo, lett. c) l. cit., gli esemplari di animali a rischio di estinzione inclusi nell'allegato II della Convenzione di Berna del 19 settembre 1979, recepita con legge 5 agosto 1981, n. 503
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Urbanistica.Asservimento ed effettiva potenzialità edificatoria del lotto
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TAR Campania (SA) Sez. II n. 204 del 29 gennaio 2019
Urbanistica.Asservimento ed effettiva potenzialità edificatoria del lotto
Per determinare l’effettiva potenzialità edificatoria di un lotto urbanistico, occorre avere riguardo alla sua connotazione geneticamente unitaria e al suo asservimento a precedenti costruzioni, cosicché la verifica di fabbricabilità della porzione di fondo rimasta inedificata e la quantificazione della cubatura su di essa utilizzabile deve incentrarsi sulla potenzialità edificatoria diminuita della volumetria dei fabbricati già realizzati sull’unica, complessiva area. Allorquando un’area edificabile risulti frazionata in più parti, la cubatura utilizzabile ai sensi della normativa urbanistica nell’intera area rimane, dunque, invariata, con la conseguenza che, nell’ipotesi in cui sia stata già realizzata una costruzione sul fondo considerato nel suo complesso, i proprietari dei terreni in cui quest’ultimo figuri catastalmente frazionato hanno a disposizione solo la volumetria che residua tenuto conto dell’originaria costruzione
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Caccia e animali.Amputazione della coda
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Cass. Sez. III n. 4876 del 31 gennaio 2019 (Ud 13 dic 2018)
Pres. Liberati Est. Gai Ric. Perrotta
Caccia e animali.Amputazione della coda
Deve ritenersi integrata la violazione dell’art. 544 ter cod.pen. in relazione alla condotta di amputazione della coda, taglio della coda volontario e non necessario, che determina un'apprezzabile diminuzione della originaria integrità dell'animale, determinando una menomazione funzionale dello stesso.
Urbanistica.Zone terremotate
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Cass. Sez. III n. 53638 del 29 novembre 2018 (Cc 10 luglio 2018)
Pres. Lapalorcia Est. Aceto Ric. Alemanno
Urbanistica.Zone terremotate
Tutte le opere realizzate al fine di superare l’emergenza “sisma” devono possedere caratteristiche tali da poter essere rimosse alla cessazione dell’esigenza stessa. Diversamente ragionando si consentirebbe la violazione delle norme che disciplinano il governo del territorio al di fuori delle specifiche esigenze che ne giustificano la deroga.
Rifiuti.Carenza dei requisiti e delle condizioni richiesti per le iscrizioni o comunicazioni
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Cass. Sez. III n. 5817 del 6 febbraio 2019 (Ud 15 gen 2019)
Pres. Di Nicola Est. Ramacci Ric. Burrini
Rifiuti.Carenza dei requisiti e delle condizioni richiesti per le iscrizioni o comunicazioni
Nell’ipotesi di carenza dei requisiti e delle condizioni richiesti per le iscrizioni o comunicazioni, il reato di cui all’art. 256, comma 4 d.lgs. 152/06 è configurabile nei soli casi in cui tale carenza sia attinente alle modalità di esercizio dell’attività, mentre, nella diversa ipotesi in cui essa si risolva nella sostanziale inesistenza del titolo abilitativo, si configura una illecita gestione che certamente sussiste quando oggetto dell’attività sono rifiuti diversi da quelli indicati nelle comunicazioni ed iscrizioni.
- Ambiente in genere.Valutazioni di compatibilità ambientale
- Rifiuti.Inosservanza prescrizioni e mancanza di autorizzazione
- Caccia e animali.Direttiva in ordine alle attività di contrasto al “bracconaggio” di animali
- Urbanistica.Convenzione urbanistica
- Urbanistica.Direttore dei lavori e responsabilità
- Urbanistica.La modulazione del vincolo alberghiero: dalla multiproprietà ai condhotel
- Beni culturali.Stato di degrado del bene e dichiarazione di interesse
- Rifiuti.Illecita gestione e particolare teniuità del fatto
- Elettrosmog.Impianti di telefonia mobile e legittimità limite distanziale di 150 metri da siti sensibili.
- Caccia e animali.Preapertura della caccia e necessaria esistenza e validità di un piano faunistico venatorio
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