FORUM di Lexambiente

Buongiorno a tutti mi sono imbattuto in questo caso e volevo condividere con voi per capire se siete d'accordo con la mia riflessione:
In zona industriale si ha l'abbattimento di due capannoni. L'acciaio presente all'interno del sito viene venduto (fonderia) e rimangono le macerie (inerti cemento mattonelle ect). L'azienda richiede alla provincia un 208, ossia l autorizzazione a ridurre di pezzatura il materiale per poi farne una piattaforma in loco. La provincia dopo una serie di interlocuzioni (via regionale, progetti ect) concede il nulla osta per 4 mesi (il tempo era stimato dall'azienda che riteneva di lavorare per 120 gg 250 tonnellate al giorno, ossia 30000 tonnellate. Ebbene, sono passati due anni e non hanno toccato un sasso. Secondo me, considerato che i rifiuti sono li giacenti, è chiara la volontà del disfarsi del rifiuto. Ossia per me siamo di fronte ad un illecito. Secondo voi?

mi sembra evidente, probabilmente è saltato il piano finanziario ed è rimasto tutto lì, ad ogni modo "l'intenzione" o meno non rileva, trattandosi di rifiuti NP (escludiamo per semplicità eventuali MCA) sei di fronte a violazione art. 192 comma 1 sanzionata dall'art. 256 comma 2, assoggettabile alla procedura ex L. 68/2015 quindi con verbale di prescrizioni asseverato, ammissione al pagamento di via amministrativa del doppio dell'ammenda minima ed estinzione del reato

Se non già fatto, ti consiglierei di esaminare i documenti che l'azienda produttrice dei rifiuti da demolizione ha prodotto alle autorità prima e dopo la demolizione dei manufatti per il recupero dei relativi rifiuti, per capire bene cosa si fosse impegnata a fare e cosa gli abbia prescritto nel merito l'Autorità Competente. Condivido l'orientamento offerto da Lore68 circa l'applicabilità del 318 ter per tentare di risolvere nella maniera più rapida la problematica. Tuttavia, considererei l'ipotesi della discarica, viste le circostanze della vicenda. So bene che in tale caso il percorso per la rimozione dei rifiuti sarebbe sicuramente molto più lungo e, forse, tortuoso, ma la pena sarebbe altrettanto più severa se applicata e la palla passerebbe al Sindaco (... ordinanza art. 192 e orizzonte incerto) che in un modo o nell'altro dovrebbe curarsi affinchè lo stato dei luoghi sia ripristinato. Non è detto, infatti, che il contravventore possa o voglia aderire alla prescrizione ricevuta dalla Polizia Giudiziaria o dall'organo di controllo.

attenzione alla via giudiziaria estrema...per la mia esperienza professionale va tanto di moda il 131bis, panacea di tutti i reati cd "minori", in ogni ordine e grado di giudizio.