elettromestici non venduti

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jhonnyjey
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elettromestici non venduti

Messaggio da jhonnyjey »

salve, vi porgo un quesito.
E' venuto in Comune un piccolo negoziante di elettrodomestici che ha rilevato l'attività del padre da circa 1 anno.
Ha trovato il magazzino occupato da vecchi televisori invenduti ormai fuori mercato, idem qualche frigorifero di 15 anni cosi' come cucina e lavatrici- oltre a qualche vecchio mixer e stufe elettriche . Il tutto ormai non commerciabile.
Non si è iscritto al SISTRI ( siamo in Campania).
Come potrebbe procedere? non saperi dire se sono rifiuti o prodotti commerciali o sottoprodotti e che codice CER sia utile ne caso.
Io non saprei se esiste un reso tra centri RAEE , se puo' smaltire senza SISTRI.
Ringrazio per una risposta
Cesare

Re: elettromestici non venduti

Messaggio da Cesare »

@Jhonnyjey, ben tornato

il negoziante può immmettere quei prodotti sul mercatino dell'usato e ricavarci qualcosa; altrimenti può disfarsene (come privato) portandone uno al giorno all'isola ecologica del Comune (che li classificherà RAEE con CER 16 02 14 apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13).

Un saluto, Cesare.
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Kaste
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da Kaste »

Cesare ha scritto: 25 luglio 2018, 16:23 altrimenti può disfarsene (come privato) portandone uno al giorno all'isola ecologica del Comune (che li classificherà RAEE con CER 16 02 14 apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13).
No Cesare non dare questi consigli !
Il commerciante deve iscriversi al SISTRI e smaltirli come Rifiuti speciali.
Saluti :mrgreen:
Cesare

Re: elettromestici non venduti

Messaggio da Cesare »

Ma non sono rifiuti speciali, non li ha prodotti la sua azienda, il suo papà li ha comprati come prodotti nuovi, con il tempo sono diventati vecchi ed obsoleti, ma non sono rifiuti speciali (che derivano da una ben precisa linea produttiva di quella azienda).

E poi magari sono in numero di 5 o 6 in tutto.

Un saluto, Cesare.
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Gimi
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da Gimi »

Ahiahiahi... @Cesare, mi pare che siamo precipitati nel "così fan tutti" che non è la finalità di questo forum.
Quoto, e saluto, @Kaste!
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Cesare

Re: elettromestici non venduti

Messaggio da Cesare »

Già, tu dici:
"@Cesare, mi pare che siamo precipitati nel "così fan tutti" che non è la finalità di questo forum."

E tu come fai per cambiare il tuo vecchio frigorifero? Ti iscrivi al Sistri?

Non vedi come quel commerciante, nel suo volersi disfare, é assolutamente equiparabile al "domestico"?

Cesare.

P.S. Ho dimenticato di salutare; saluto Gimi, Kaste, Jonny.
mathieu
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da mathieu »

1. Ai fini dell'attuazione della parte quarta del presente decreto i rifiuti sono classificati, secondo l'origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi.

2. Sono rifiuti urbani:

a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione;
b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'articolo 198, comma 2, lettera g);
[omissis]

3. Sono rifiuti speciali:
[omissis]
e) i rifiuti da attività commerciali;
[omissis]
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Gimi
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da Gimi »

Se, in questo forum, vogliamo asserire che "fatta la legge trovato l'inganno" allora le tue indicazioni sarebbero compatibili.
Diversamente il forum, cui mi pregio di collaborare, ha una sua finalità di legalità ragion per cui le tue indicazioni, caro @Cesare, sono in antitesi con tale finalità.
Age quod agis
Cesare

Re: elettromestici non venduti

Messaggio da Cesare »

Correggo il mio precedente:

"Re: elettromestici non venduti
Messaggio da leggere da Cesare » mercoledì 25 luglio 2018 14:23

@Jhonnyjey, ben tornato

il negoziante può immmettere quei prodotti sul mercatino dell'usato e ricavarci qualcosa; altrimenti può disfarsene (come privato) portandone uno al giorno all'isola ecologica del Comune (che li classificherà RAEE con CER 16 02 14 apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13)."


Questa la correzione:

... altrimenti può disfarsene (come privato) portandoli tutti insieme (e non uno per volta) all'isola ecologica del Comune.

La logica di Cesare:

Se come impresa, di qualsiasi settore, posso vedere i mei scarichi idrici assimilati allo scarico domestico (sempre ammissibile in fogna ovvero in matrice acqua o suolo previo trattamento adeguato) così devo poter trasportare in maniera "domestica" i miei rifiuti solidi assimilati agli urbani (cioé senza nessuna iscrizione o obbligo di FIR). La quantità ed il mezzo di trasporto diranno se quel trasporto é assimilabile all'urbano ovvero é speciale (di origine industriale).

Mi dirai: "Ma per il trasporto del rifiuto solido manca un D.P.R. che ne definisca la quantità, mentre per lo scarico idrico c'é un D.P.R. che fissa la quantità in 1,5 mc/d!"

Ti dirò: Come per lo scarico domestito é assimilato il quantitativo in 1,5 mc/d (pari a: 1,5 mc/d = 1500 l/d) e con dotazione idrica 200 l/ab x d ricavo il numero di abitanti equivalenti allo scarico idrico assimilabile al domestico, pari a: 1500 [l/d] / 200 [l/ab x d] = 7.5 [ab].

Da questa analogia, poiché ho letto da qualche parte che il privato cittadino può conferire fino a 30 kg/d (rifiuto urbano domestico), ne risulta che l' impresa, di qualsiasi settore, possa vedere assimilati agli urbani e conferire all'isola ecologica 7.5 [ab] x 30 [kg/d ab] = 225.0 [kg/d].

D'altra parte, l'Art 184 ) Calassificazione
comma 2) Sono rifiuti urbani:
a) ... provenienti da civili abitazioni ...
(osserva l'analogia con lo scarico idrico domestico)
b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi diversi (ad esempio negozi) dalle civili abitazioni ed
assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'Art 198 comma 2 lettera g.


Art 198 Competenze dei comuni:
comma 2. I comuni concorrono a disciplinare la gestione dei rifiuti urbani <o assimilabili> con appositi regolamenti che, nel
rispetto dei principi di trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità ed in coerenza con i piani d'ambito adottati ai sensi
dell'Art 201, comma 3 , stabiliscono in particolare:
...
g) l'assimilazione, per qualità e quantità, dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani, secondo i criteri di cui all'Art
195, comma 2, lettera c, ferme restando le definizioni di cui all'Art 184, comma 2, lettere c e d.


Quanto scritto da Mathieu:
"sono rifiuti speciali quelli provenienti da attività commercali", quei rifiuti da attività commerciale sono solo ed esclusivamente gli imballaggi (sottoprodotti che derivano parallelamente alla attività svolta); non facciamo confusioni! I prodotti esausti derivanti da luoghi commerciali devono essere assimilabili ai rifiuti urbani, i comuni devono assimilarli per quantità e composizione.

Concludo: Cesare ha sempre citato articoli di Legge, Cesare si appoggia (usa come baculum articoli di Legge ovvero considerazioni assolutamente logiche); nessuno più si azzardi a dire: Cesare est sine baculo (non ha un punto di appoggio valido).

Un saluto, Cesare.
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atena60
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da atena60 »

Il tuo “punto d'appoggio valido” sarebbe questo ragionamento?
Cesare ha scritto:La logica di Cesare:

Se come impresa, di qualsiasi settore, posso vedere i mei scarichi idrici assimilati allo scarico domestico (sempre ammissibile in fogna ovvero in matrice acqua o suolo previo trattamento adeguato) così devo poter trasportare in maniera "domestica" i miei rifiuti solidi assimilati agli urbani (cioé senza nessuna iscrizione o obbligo di FIR). La quantità ed il mezzo di trasporto diranno se quel trasporto é assimilabile all'urbano ovvero é speciale (di origine industriale).

Mi dirai: "Ma per il trasporto del rifiuto solido manca un D.P.R. che ne definisca la quantità, mentre per lo scarico idrico c'é un D.P.R. che fissa la quantità in 1,5 mc/d!"

Ti dirò: Come per lo scarico domestito é assimilato il quantitativo in 1,5 mc/d (pari a: 1,5 mc/d = 1500 l/d) e con dotazione idrica 200 l/ab x d ricavo il numero di abitanti equivalenti allo scarico idrico assimilabile al domestico, pari a: 1500 [l/d] / 200 [l/ab x d] = 7.5 [ab].

Da questa analogia, poiché ho letto da qualche parte che il privato cittadino può conferire fino a 30 kg/d (rifiuto urbano domestico), ne risulta che l' impresa, di qualsiasi settore, possa vedere assimilati agli urbani e conferire all'isola ecologica 7.5 [ab] x 30 [kg/d ab] = 225.0 [kg/d]
No comment... 8O

_____________________________

In tutte le discussioni in cui intervieni - pur non avendo alcuna conoscenza della materia e alcun rispetto per quelli che te lo ricordano - il filo logico e coerente della discussione viene immancabilmente alterato e prima o poi tutti gli altri utenti abbandonano per sfinimento. Sarà un caso?
Per di più non hai neanche l'umiltà di proporre le tue personalissime teorie con garbo e con la consapevolezza che la loro bizzarria potrebbe forse urtare quelli che con la materia ci lavorano per davvero e sul serio, visto che continui a ripetere i tuoi assiomi con una tale sicumera da ritenere che siano sempre “gli altri” quelli che sbagliano e fanno confusione.
Non credo sia un comportamento che giovi ad una comunità, sebbene virtuale come Lexambiente.
Cesare

Re: elettromestici non venduti

Messaggio da Cesare »

Già, la tua risposta:

"No comment"

Appunto: Non commentare le risposte di Cesare, stai al posto tuo.

Altrimenti commenta in maniera logica e mettiti al posto mio.

Cesare aumenta le letture. Questo é un dato di fatto!

Nessun saluto ad atena60; Cesare49!
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atena60
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da atena60 »

Cesare ha scritto: 12 agosto 2018, 20:13 Già, la tua risposta:

"No comment"

Appunto: Non commentare le risposte di Cesare, stai al posto tuo.

Altrimenti commenta in maniera logica e mettiti al posto mio.

Cesare aumenta le letture. Questo é un dato di fatto!
Non si possono commentare risposte "sine baculo"!
E' solo una perdita di tempo.
Cesare

Re: elettromestici non venduti

Messaggio da Cesare »

Già, il bastone (il baculum) che tieni alzato (guarda la figura di Mosè che ti é stata attribuita) usalo per appoggiare il tuo ragionamento; il tuo ragionamento non si regge in piedi.

Cesare smette di intervenire perché, tra pochi inerventi, anche Cesare sarà raffigurato così: Gran Sacerdote del Forum (segue raffigurazione) con la raffigurazione di un Mosè col bastone alzato, che è molto incazzato; ed a Cesare non piace.

Un saluto a tutti (escluso Atena60 -molto incazzoso, ma che non quaglia niente; appunto: non ha i punti di appoggio- ).

Cesare.
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da lore68 »

mi scuso per intervenire solo ora ma non ho consultato il forum per parecchio tempo.
Mi sento di appoggiare Cesare, credo che in casi come questo andare a percorrere il dettato normativo porta a delle storture anche sociali. Ci sono decine di associazioni pro indigenti, o semplicemente famiglie che non hanno niente, a cui semplicemente regalare un elettrodomestico che sarà si fuori mercato (forse per i neoricchi o per i fortunati ad elevarsi dalla classe media che nei paesi del primo mondo ormai non esiste più) ma che per centinaia di persone farebbe comunque un maledetto comodo. E noi qui a domandarci quale art. applicare per poter smaltire un bene ancora imballato, prodotto e mai usato. Questa discussione mi riporta alla mente le contraddizioni del mondo moderno, regolamentato e burocraticizzato allo spasimo, che da tempo mi assillano. Io le leggi ambientali le devo applicare per lavoro, ma in molte non credo affatto. Specie quando sono artefatte da un parlamento europeo in balie delle lobbies. E storture come questa ne sono il risultato. li potremmo chiamare effetti collaterali?

Ricordo che le attrezzature informatiche dismesse dagli enti pubblici, che chiamare fuori mercato è come sovrastimarle, possono essere donate alle scuole per poter aiutare i bambini a impratichirsi colla tecnologia del futuro invece di essere portate alle isole ecologiche come fanno i cittadini. Dev'esserci una legge ad hoc credo. il fatto che una cosa omologa non possa avvenire tra privato e privato, per un banale fatto di assenza di una legge, mi fa vergognare di appartenere a questa compagine sociale.

Scusate lo sfogo. Saluti.
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da lore68 »

giusto per non parlare dei terremotati di amatrice, e prima di loro quelli di mirandola, ai quali decine di cittadini di tutto il paese hanno portato elettrodomestici vari per riempire i loro MAP (si chiamano MAP, moduli abitativi provvisori, ma si definiscono case) sprovvisti di qualsiasi attrezzatura. Credo che molti di loro, rimasti senza nulla in mano, si incazzerebbero non poco a vedere come ci si deve arrovellare per poter sottrarre dalla beneficenza beni che in un negozio forse non farebbero più molta scena, ma in un container provvisorio, tutt'altro.
Buon rientro dalle ferie a tutti.
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da atena60 »

Nel corso della discussione, qualcuno ha detto che quei beni ("ormai non commerciabili", così li definiva il commerciante che ha rilevato l'attività del padre) non possono essere regalati a chi ne avesse bisogno?
Non mi pare. Per cui non capisco bene lo sfogo di Lore68...

Tutta la discussione si è accesa a partire dalle modalità di "smaltimento" :roll: (assolutamente irregolari!) che tra l'altro erano state suggerite dallo stesso utente di cui Lore68 dice ora di appoggiare le opinioni; e siccome questo è un forum che si occupa di Lex Ambientale, mi pare anche che il modo in cui si è sviluppata la conseguente discussione sia del tutto logico e coerente.

Ci possono essere altre soluzioni per il destino di quei beni? Ben vengano.
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lele
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da lele »

Ho trovato in rete un interessante articolo, di cui cito un estratto:
CESSIONE GRATUITA DEI BENI OBSOLETI FUORI COMMERCIO
Come per tutte le attività imprenditoriali, può capitare di ritrovarsi in magazzino merce ancora invenduta che nel corso degli anni può diventare obsoleta, fuori moda e quindi non più commercializzabile, costringendo così il titolare, ove possibile, ad operare una svendita al di sotto del prezzo di mercato, se non del costo di acquisto o di produzione.
In tutto ciò l’IVA va comunque pagata, insieme alle altre imposte dirette.

Arrivati a questo punto, per ovviare a questo “fastidioso” adempimento amministrativo del pagamento dell’imposta, un’alternativa potrebbe essere quella di cedere gratuitamente i beni non più vendibili perché fuori commercio a delle associazioni riconosciute oppure a delle Onlus che per definizione non svolgono attività lucrative, rinunciando però a quella piccola parte di guadagno derivante dall’eventuale vendita a prezzi molto contenuti.
A chi va fatta la cessione della merce obsoleta?
Per questa tipologia di merci obsolete, difettose, comunque invendibili, secondo l’articolo 10 comma 12 del DPR 633/1972, sono considerate esenti da IVA quelle operazioni effettuate a titolo gratuito a favore di enti pubblici, associazioni riconosciute o fondazioni aventi esclusivamente finalità di assistenza, beneficenza, educazione, istruzione, studio, ricerca scientifica e alle Onlus.
Come fare la cessione della merce obsoleta?
La cessione della merce in questione, per essere considerata esente da IVA deve essere effettuata:
- a titolo gratuito;
- a favore di enti non commerciali che ottengono un vantaggio dalla donazione e che non devono dare alcun corrispettivo.

Qual è la procedura per considerare la cessione esente da IVA?
La procedura che bisogna seguire per far sì che questi beni siano ceduti senza IVA, in totale esenzione dall’applicazione dell’imposta, superando la “presunzione di cessione”, è la seguente:

Per i beni non deperibili:
- comunicare all’Agenzia delle Entrate, mediante raccomandata con ricevuta di ritorno o posta elettronica certificata, il nominativo dell’ente beneficiario, la data, l’ora, il luogo in cui avverrà la cessione a titolo gratuito, o il luogo di destinazione finale di consegna, con l’indicazione del valore complessivo dei beni ceduti al costo storico;
- compilare il documento di trasporto di consegna come disposto dal DPR 472/1986;
- predisporre una dichiarazione sostitutiva di atto notorio da far sottoscrivere al legale rappresentante dell’ente beneficiario, che attesta di aver effettivamente ricevuto i beni ceduti, con l’indicazione della quantità e della qualità degli stessi.
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da lore68 »

atena60 ha scritto: 21 agosto 2018, 9:19 Nel corso della discussione, qualcuno ha detto che quei beni ("ormai non commerciabili", così li definiva il commerciante che ha rilevato l'attività del padre) non possono essere regalati a chi ne avesse bisogno?
Non mi pare. Per cui non capisco bene lo sfogo di Lore68...

Tutta la discussione si è accesa a partire dalle modalità di "smaltimento" :roll: (assolutamente irregolari!) che tra l'altro erano state suggerite dallo stesso utente di cui Lore68 dice ora di appoggiare le opinioni; e siccome questo è un forum che si occupa di Lex Ambientale, mi pare anche che il modo in cui si è sviluppata la conseguente discussione sia del tutto logico e coerente.

Ci possono essere altre soluzioni per il destino di quei beni? Ben vengano.

lo sfogo derivava proprio dall'assenza della soluzione della beneficenza. Invero la discussione è partita da una condizione dubitativa (cit. "non saprei dire se sono rifiuti o prodotti commerciali o sottoprodotti e che codice CER sia utile ne caso) ma ha avuto una convergenza immediatamente asintotica su un presunto cammino inquadrativo di rifiuti, stigmatizzando come illegale il comportamento suggerito da Cesare ("potrebbe rivenderli nel mercatino dell'usato guadagnandoci qualcosa" che partiva dal presupposto che non li ha acquistati lui ma li ha rilevati dal vecchio negozio) e dimostrando T.U. alla mano come inchiodare alle proprie responsabilità il commerciante o futuro tale.

Tu stesso li chiami beni ora. Ma qualche post più su è ben evidente come nessuno dubitasse il contrario.
Questo forum tratta di lex ambiente. Non mi sembra di essere fuori tema. La definizione di rifiuti 'è' lex ambiente. Rifiuto = qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi. Bene io sono un commerciante. Ho dei beni che in vetrina sfigurano e non mi faranno fare buoni affari. Ho l'obbligo di smaltirli? certo che no, potrei svenderli, potrebbe sempre arrivare un cliente attaccato alla vecchia tecnologia, ne esistono a decine, più si diventa anziani meno ci si trova a proprio agio con le nuove trovate dell'elettronica, oppure se io non me ne voglio disfare potrei volerli regalare alla caritas o altra associazione.
A tal proposito ringrazio lele per aver inserito il suo contributo.
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da atena60 »

lore68 ha scritto: 21 agosto 2018, 12:27 la discussione è partita da una condizione dubitativa (cit. "non saprei dire se sono rifiuti o prodotti commerciali o sottoprodotti e che codice CER sia utile ne caso) ma ha avuto una convergenza immediatamente asintotica su un presunto cammino inquadrativo di rifiuti, stigmatizzando come illegale il comportamento suggerito da Cesare ("potrebbe rivenderli nel mercatino dell'usato guadagnandoci qualcosa" che partiva dal presupposto che non li ha acquistati lui ma li ha rilevati dal vecchio negozio) e dimostrando T.U. alla mano come inchiodare alle proprie responsabilità il commerciante o futuro tale.
8O 8O 8O
Non vorrei apparire pignolo, ma temo che tu abbia letto con poca attenzione la precedente discussione...
La stessa si è accesa a seguito della seconda alternativa proposta del medesimo utente, quella che ti evidenzio qui sotto in grassetto e che - ribadisco - era assolutamente irregolare:
Cesare ha scritto: il negoziante può immmettere quei prodotti sul mercatino dell'usato e ricavarci qualcosa; altrimenti può disfarsene (come privato) portandone uno al giorno all'isola ecologica del Comune (che li classificherà RAEE con CER 16 02 14 apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13).
...ed era appunto su questa "soluzione" irregolare che la conseguente discussione si è sviluppata in modo del tutto logico e coerente con lo spirito del forum.

Sulla prima alternativa (quella che ricordi tu), non ci sono state osservazioni.
Cesare

Re: elettromestici non venduti

Messaggio da Cesare »

Cesare ha corretto; questa la correzione:

“... altrimenti può disfarsene (come privato) portandoli tutti insieme (e non uno per volta) all'isola ecologica del Comune.”, qui:

http://lexambiente.it/Forums/viewtopic. ... 906#p54887

Ah, dimenticavo, sull’acquisto del nuovo: televisore, frigorifero, pneumatico per l’auto … è applicata una aliquota, che ricade sull’ultimo acquirente privato, per lo smaltimento del vecchio: televisore, frigorifero, pneumatico per l’auto; l’ultimo acquirente, anche il rivenditore (equiparato al privato) potrà smaltire presso l’isola ecologica senza iscriversi al SISTRI; ovvero potrà regalare in beneficenza, ovvero vendere sul mercatino dell’usato (in tal caso applicherà l’ IVA! Con chiaro riferimento all’ultimo intervento, inconcludente, di lele).

Un saluto a Lorenzo, Cesare.
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da lele »

Ah, dimenticavo, sull’acquisto del nuovo: televisore, frigorifero, pneumatico per l’auto … è applicata una aliquota, che ricade sull’ultimo acquirente privato, per lo smaltimento del vecchio: televisore, frigorifero, pneumatico per l’auto; l’ultimo acquirente, anche il rivenditore (equiparato al privato) potrà smaltire presso l’isola ecologica senza iscriversi al SISTRI; ovvero potrà regalare in beneficenza, ovvero vendere sul mercatino dell’usato (in tal caso applicherà l’ IVA! Con chiaro riferimento all’ultimo intervento, inconcludente, di lele)
Sarà stato, caro Cesare, un intervento inconcludente, ma voleva dare un'altra visione della questione, non mia, ma di altra fonte che però non posso citare per le regole del forum.
Certo, non essendo la visione di Cesare, per definizione è sbagliata.
Cesare

Re: elettromestici non venduti

Messaggio da Cesare »

E’ proprio l’intervento da te riportato ad essere inconcludente, se lo rileggi:

CESSIONE GRATUITA DEI BENI OBSOLETI FUORI COMMERCIO

Come per tutte le attività imprenditoriali, può capitare di ritrovarsi in magazzino merce ancora invenduta che nel corso degli anni può diventare obsoleta, fuori moda e quindi non più commercializzabile, costringendo così il titolare, ove possibile, ad operare una svendita al di sotto del prezzo di mercato, se non del costo di acquisto o di produzione.

In tutto ciò l’IVA va comunque pagata, insieme alle altre imposte dirette.


E’ ovvio che se l’importo imponibile è di Euro 0.00 l’IVA sarà: 22% x 0.00 = Euro 0.00

Ed infine l’ I.V.A. (imposta valore aggiunto) non è una imposta diretta (lo sono IRPEF, IRES ed IRAP).

Appunto: l’intervento da te riportato è inconcludente; se non puoi o non vuoi citarne la fonte, ma lo condividi, significa che lo hai fatto tuo.

Cesare.
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da lele »

Caro Cesare, non l'ho fatto mio, questo lo dici tu. L'ho citato semplicemente perché pensavo potesse essere utile all'amico @jhonnyjey che per primo ha posto il quesito.
Come lo giudichi tu, sinceramente non mi interessa.
Non ho citato la fonte perché me lo sono inventato. Se ritieni, inserisci in Google la frase "CESSIONE GRATUITA DEI BENI OBSOLETI FUORI COMMERCIO" e trovi sia quanto ho postato, che altre indicazioni in proposito.

Ad ogni modo, è' troppo facile estrapolare una frase dal contesto e giudicare solo quella.
E' il vecchio trucco che continui ad applicare, prendendo solo quello che ti aggrada e costruendoci su le tue elucubrazioni.
Ma non attacca, non pensare di avere a che fare con poveri sprovveduti.
Francamente questo tuo atteggiamento nei confronti di chi interviene con post che non condividi comincia a dare sui nervi.

Un'ultima cosa: siccome presso un isola ecologica comunale possono essere conferiti rifiuti urbani (ovvero provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione ubicata nel comune - art. 184 TUA ), ovvero rifiuti ad essi assimilati dal comune, anche se provenienti da attività commerciali/artigianali/industriali, non è automaticamente detto che i RAEE, in ragione del loro quantitativo per singolo conferitore, possano essere accettati dall'isola ecologica.
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Re: elettromestici non venduti

Messaggio da atena60 »

Grazie, Lore68, perché con il tuo post di “sfogo” hai consentito a chi aveva fatto già abbastanza danni in questa discussione (di cui però tu, chissà perché, hai “appoggiato” le opinioni...) di tornare a completare l'opera con ulteriori perle di sapienza, questa volta in materia di fiscalità e commercio, di cui ovviamente è – tra le altre mille cose – un emerito esperto. Per cui senza alcuna vergogna può giudicare “inconcludente” la conclusione – peraltro unanimamente condivisa da professionisti del settore - a cui arriva uno studio di dottori commercialisti nell'articolo citato da Lele, che ovviamente non fa altro che richiamare quanto disposto dall'art. 10, n. 12, del DPR 26 ottobre 1972, n. 633 [“Istituzione e disciplina dell'imposta sul valore aggiunto”].

Spero che almeno queste ultime “preziose” osservazioni di chi mi ha preceduto siano state utili alla tua causa.

P.S.: a dirla tutta e fuori dai denti, un commerciante serio che si ritrova il magazzino pieno di elettrodomestici obsoleti e fuori commercio chiede al suo commercialista un consiglio su come meglio operare, e non cerca una scorciatoia facile (e gratuita) chiedendo in Comune a qualcuno che poi chiede su un forum.
Ovviamente, IMHO.
Cesare

Re: elettromestici non venduti

Messaggio da Cesare »

Già, Cesare “senza alcuna vergogna può giudicare “inconcludente” la conclusione – peraltro unanimamente condivisa da professionisti del settore - a cui arriva uno studio di dottori commercialisti nell'articolo citato da Lele, …

Mentre Lele dichiara:

Non ho citato la fonte perché me lo sono inventato. “

Insomma, mettetevi d’accordo.

Mi sembra, è mia opinione, che non stiate scrivendo in Lex Ambiente bensi in L’ ex Ambiente.

Cesare.
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