Pallet in legno è sempre rifiuto?

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lele
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Re: Pallet in legno è sempre rifiuto?

Messaggio da lele »

Come al solito, Cesare, ci stai portando nelle paludi dei tuoi ragionamenti, facendoci derivare da quello che è il quesito iniziare, distraendoci dal quesito iniziale di chi vuole sapere la procedura corretta per non incorrere in violazioni normative.
Ha poca importanza, ai fini del ragionamento, che si tratti di un diamante, di un anello di diamanti o di una Lamborghini Huracan. Punto
Esponi la tua soluzione (che ritieni in linea al dettato normativo) e poi ciascuno proporrà le sue considerazioni in merito. Grazie
Cesare

Re: Pallet in legno è sempre rifiuto?

Messaggio da Cesare »

Questa la prima domanda (nel 2015):

"Nello specifico: il mio cliente vorrebbe cedere ai propri dipendenti che ne fanno richiesta (per uso personale/domestico) dei pallets inutilizzati e di cui, effettivamente, non ha più bisogno nel suo ciclo produttivo"

Questa la seconda domanda (nel 2019)
"un cliente mi ha chiesto cosa deve fare per far diventare i suoi bancali di legno possibili da vendere"

Questa la terza domanda (ad Atena, che non ha risposto; hanno risposto lele e mathieu, chissà perché):
"I bancali (o pallet) rientrano nella categoria degli imballaggi e gli imballaggi non più utilizzabili, di cui ci si vuole disfare", ma che potrebbero avrere un valore commerciale.
Cesare pensa che: non devono diventare "un rifiuto" (con danno all'ambiente <magari percepito anche da uno solo> ).
Ovvero, per te e per il Legislatore (Pape Satan), poiché si disfa ... o hanno un valore commerciale ovvero non l'hanno ... sono da subito comunque un "rifiuto"? Spiega meglio il tuo pensiero; Cesare non ha capito (non riesce ad afferrare -far proprio- ) questo concetto).
Domanda: E se mi disfo (vendendolo) di un diamante; sia come privato sia come venditore (comunque mi disfo del diamante)?
"

Questa la risposta di Cesare (a tutti e tre):
La Ditta che cede ai propri dipendenti che ne fanno richiesta (per uso personale/domestico) dei pallets inutilizzati e di cui, effettivamente, non ha più bisogno nel suo ciclo produttivo, si comporta da "privato" (nel senso di domestico - 130 o 230 kg a viaggio- ), non deve fare nulla!
La Ditta che cede ad un impianto, qualunque esso sia, dei pallets, si comporta da "ditta" (nel senso del TUA - tonnellate a viaggio- ), deve compilare il FIR indicando el CER!

Un saluto a tutti e tre, Cesare.
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lele
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Re: Pallet in legno è sempre rifiuto?

Messaggio da lele »

Cesare ha scritto: 9 febbraio 2019, 18:26
Questa la risposta di Cesare (a tutti e tre):
La Ditta che cede ai propri dipendenti che ne fanno richiesta (per uso personale/domestico) dei pallets inutilizzati e di cui, effettivamente, non ha più bisogno nel suo ciclo produttivo, si comporta da "privato" (nel senso di domestico - 130 o 230 kg a viaggio- ), non deve fare nulla!
La Ditta che cede ad un impianto, qualunque esso sia, dei pallets, si comporta da "ditta" (nel senso del TUA - tonnellate a viaggio- ), deve compilare il FIR indicando el CER!
Questa è la risposta di lele.
Senza spostarci troppo dal TUA, per stabilire se è lecita la cessione di imballaggi riutilizzabili escludendoli dalla definizione giuridica di rifiuto, dobbiamo andare a leggere gli articoli 218 e seguenti, o meglio le definizioni di imballaggio riutilizzabile, riutilizzo, imballaggio usato e quindi porci la domanda:
I pallet ceduti a terzi sono/saranno riutilizzabili come tali (con funzione di imballaggio terziario) senza farci nulla, oppure subiranno operazioni riconducibili a: riciclaggio, recupero, recupero di energia, riciclaggio organico, smaltimento?
In questo secondo caso si tratterà di "rifiuto", a prescindere se il destinatario sarà un impianto o meno.

Un'ultima cosa: non è la quantità di rifiuto trasportato che differenzia una ditta da un privato. Uno studio dentistico può smaltire benissimo un etto di amalgama (rifiuto pericoloso) e non per questo si comporta da "privato"
Cesare

Re: Pallet in legno è sempre rifiuto?

Messaggio da Cesare »

Il "privato" (fino a 30 kg al giorno) può maneggiare diamanti, può maneggiare legno, può maneggiare ferro, ecc...; il "privato" non può maneggiare il mercurio (residuo pericoloso nell'amalgama), così come non può maneggiare l'amianto, così come non può maneggiare l'uranio, neanche in minima quantità; gli ultimi tre non possono essere materiali di uso domestico questa la differenza.

Cesare.

P.S. aggiungo: il "privato" non può maneggiare l'olio minerale, il "privato" non può cambiare l'olio alla sua autovettura avendolo comprato al supermercato, il "privato" non può comprare l'olio al supermercato (per poi gettare quello usato nel tombino del suo garage o in fogna); ovvero meglio: affermo che l'olio minerale non può essere venduto al supermercato! Non é un articolo di uso domestico!
lore68
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Re: Pallet in legno è sempre rifiuto?

Messaggio da lore68 »

lele ha scritto: 9 febbraio 2019, 22:01
Cesare ha scritto: 9 febbraio 2019, 18:26
Questa la risposta di Cesare (a tutti e tre):
La Ditta che cede ai propri dipendenti che ne fanno richiesta (per uso personale/domestico) dei pallets inutilizzati e di cui, effettivamente, non ha più bisogno nel suo ciclo produttivo, si comporta da "privato" (nel senso di domestico - 130 o 230 kg a viaggio- ), non deve fare nulla!
La Ditta che cede ad un impianto, qualunque esso sia, dei pallets, si comporta da "ditta" (nel senso del TUA - tonnellate a viaggio- ), deve compilare il FIR indicando el CER!
Questa è la risposta di lele.
Senza spostarci troppo dal TUA, per stabilire se è lecita la cessione di imballaggi riutilizzabili escludendoli dalla definizione giuridica di rifiuto, dobbiamo andare a leggere gli articoli 218 e seguenti, o meglio le definizioni di imballaggio riutilizzabile, riutilizzo, imballaggio usato e quindi porci la domanda:
I pallet ceduti a terzi sono/saranno riutilizzabili come tali (con funzione di imballaggio terziario) senza farci nulla, oppure subiranno operazioni riconducibili a: riciclaggio, recupero, recupero di energia, riciclaggio organico, smaltimento?
In questo secondo caso si tratterà di "rifiuto", a prescindere se il destinatario sarà un impianto o meno.

Un'ultima cosa: non è la quantità di rifiuto trasportato che differenzia una ditta da un privato. Uno studio dentistico può smaltire benissimo un etto di amalgama (rifiuto pericoloso) e non per questo si comporta da "privato"
ho ripescato questo thread perchè ho in garage quattro bancali europallet che ho accumulato negli anni (due derivano da acquisti fatti in passato, recapitati dal corriere su bancale appunto e due erano nel garage di mio padre, l'origine si è persa nella memoria) e mi sto apprestando a verniciarli di bianco e allestirli a divanetto da giardino.
Onestamente non mi sembra che la riverniciatura (peraltro con smalto ecologico/atossico ad acqua) e il loro appoggio in giardino a mò di panchina per sedersi sia riconducibile alle operazioni citate di cui alla parte quarta del TUA:
riciclaggio, recupero, recupero di energia, riciclaggio organico, smaltimento

analizziamole una a una.

Riciclaggio: si parla di riciclaggio quando un oggetto o un materiale che è stato conferito come rifiuto viene completamente processato per ottenere un nuovo oggetto o nuovo materiale con le medesime caratteristiche dando vita ad un nuovo ciclo per quanto riguarda ciò che lo componeva. Convertire un pallet a panchina per sedersi mi sembra che non si avvicini minimamente a quanto descritto.

Recupero: si parla di recupero quando i rifiuti sono processati per ottenere una materia prima seconda da avviare a ben precisi settori produttivi. Il recupero è ammesso nei limiti definiti dal DM 5/2/98 e s.m.i., il quale non menziona minimamente la creazione di pezzi di arredamento rustici partendo da bancali di legno. Pertanto si potrebbe essere dubbiosi circa la non rispondenza del caso in questione con questa operazione. Però il pallet in questo caso non viene demolito per ottenere una MPS, ma è utilizzato tal quale, attribuendo una nuova destinazione funzionale all'oggetto, peraltro lasciandolo più o meno nelle sue attuali condizioni di forma e struttura, piuttosto che instradarlo in una filiera produttiva distruggendolo e processandolo prima. Inoltre, le operazioni per consentire ciò sono più tipiche del recupero creativo e non dell'industria; diversamente dovremmo considerare illegale persino riutilizzare una bottiglia di plastica come trappola per zanzare, come quelle ormai diffuse da molti tutorial consultabili in rete, o per altri progetti di recupero oggetti buttati fatti fare dalle maestre ai bambini delle scuole elementari, o l'utilizzo di vecchi pneumatici come respingenti di una imbarcazione al porto, o quello di riverniciarli e usarli in un parco giochi per bambini, come altalena o come oggetto ornamentale colorato..... pertanto credo che sia lecito non considerare il recupero creativo alla stregua del recupero ex art. 216 del TUA.

Recupero di energia: questo caso ovviamente NON è pertinente perchè il bancale appunto non viene bruciato nel camino (cosa giustamente non permessa) ma utilizzato, come dicevo, per creare una panchina in giardino

Riciclaggio organico: questo caso ovviamente NON è pertinente per gli stessi motivi di cui sopra, inoltre nel caso del pallet sarebbe anche impossibile da attuare perchè come tutti sanno il legno non è compostabile e men che meno il legno con cui i pallet vengono costruiti, resinoso oppure trattato.

Smaltimento: questo caso NON è pertinente per gli stessi motivi di cui sopra. Ovviamente una volta che la panchina-pallet dovesse non essere più adatta allo scopo per deterioramento, oppure perchè ha stufato la signora di casa, la si smaltirà come rifiuto di legno presso il centro di raccolta comunale.

Con ciò mi sembra che per un privato che voglia effettuare un recupero creativo o, come è in voga nei paesi anglosassoni, "upcycling" non faccia nulla di male, anzi aiuta l'ambiente limitando -anche se di poco- i rifiuti in circolazione
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