Lexambiente.it e gli articoli pubblicati: una precisazione…

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God
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Lexambiente.it e gli articoli pubblicati: una precisazione…

Messaggio da God »

Nel 2005, quasi quindici anni or sono, mi ritrovai a dover pubblicare una precisazione riguardo ad alcuni articoli pubblicati sull’allora annosa questione dei “rottami ferrosi” e sull’interpretazione autentica della nozione di rifiuto, che si poneva in aperto contrasto con con quanto evidenziato dalla Corte di giustizia, dalla giurisprudenza della Cassazione e dalla prevalente dottrina.

Dovetti farlo dopo aver ricevuto diverse critiche per la pubblicazioni di alcuni articoli e la richiesta di un collega, il quale, dopo avermi ricordato la diversa posizione da me assunta in alcuni miei scritti, mi evidenziava l’opportunità di un chiarimento.

Mi ritrovo ora a dover intervenire nuovamente, perché una situazione non dissimile si è verificata in relazione ad altri articoli recentemente pubblicati, riguardanti varie questioni.

Devo dunque precisare nuovamente, per evitare ogni equivoco (e lo faccio con le stesse parole del 2005) che Lexambiente.it, pur ospitando chiunque voglia contribuire al dialogo sulle tematiche ambientali, non condivide necessariamente le opinioni espresse dai singoli Autori.

Personalmente, inoltre, non prendo mai alcuna posizione sulle questioni trattate nei contributi pubblicati nel sito e, se devo intervenire su determinati argomenti, lo faccio esclusivamente attraverso gli articoli ed i libri che scrivo, non certo selezionando gli articoli da pubblicare che, come può accertarsi attraverso una sommaria ricerca tra gli oltre 14.000 documenti presenti in archivio, contengono anche critiche a provvedimenti adottati da me o da miei colleghi, senza alcuna “censura”.

Anche questa volta, dunque, come feci nel 2005, colgo l’occasione per ricordare, ai nuovi frequentatori del sito, non solo che lexambiente è stato creato ed è gestito (e pagato) da me soltanto, ma anche le ragioni che ne hanno determinato la nascita nel 1998, trascrivendo parte del testo di una vecchissima intervista:
…ebbi così modo di constatare che non c’erano in Rete siti che trattavano del diritto dell’ambiente in modo esauriente.
Questa situazione mi fece intravedere un campo totalmente aperto a nuove iniziative e, soprattutto, mi stimolò a iniziare una “guerra” che da tempo sognavo: quella contro il monopolio dell’informazione sul diritto dell’ambiente.
Sin da quando avevo iniziato a pubblicare i miei primi articoli di diritto sulle riviste di settore, avevo notato che gli interventi erano sempre riconducibili a pochi “soliti noti” e che in alcuni casi anche le riviste specializzate o si riferivano ad un’utenza particolare, calibrando gli interventi secondo una linea editoriale predefinita o, addirittura, limitando le citazioni ed i riferimenti in modo tale da rendere praticamente impossibile una documentazione completa su un determinato argomento (ad esempio, in tema di inquinamento elettromagnetico, per lungo tempo sono state pubblicate e diffuse solo le decisioni favorevoli ai gestori degli impianti che producevano campi elettromagnetici, ignorando sistematicamente le decisioni di segno contrario).
Tutto questo, unito ad una sorprendentemente tempestiva pubblicazione di commentari a leggi appena emanate, mi induceva a pensare che fosse assolutamente necessario consentire a tutti gli interessati di manifestare le proprie opinioni in materia e disturbare quei “soliti noti” di cui ho detto nella loro “gestione esoterica” del diritto ambientale.
Questa sensazione non era solo mia, perché alle stesse conclusioni erano giunti altri miei colleghi. Per le stesse ragioni con uno di loro (Orlando Villoni, Pretore a Roma) avevo deciso di dare alle stampe un manuale (“Reati Ambientali ed indagini di Polizia Giudiziaria” ed. Maggioli) diretto alle forze di polizia, ai colleghi ed agli altri operatori del diritto con lo scopo di mettere a disposizione non solo l’esperienza acquisita sul campo, ma anche una lettura più libera delle principali norme in materia ambientale.
La stessa situazione la riscontravo partecipando ai convegni dove ancora più netta era la separazione in “gruppi di pensiero” e “gruppi di settore”. Insomma, tra ambientalisti e imprenditori c’era poco dialogo, così come avveniva tra chi si occupa di ambiente dalla parte dell’accusa e chi lo fa dalla parte della difesa. Inoltre, parlavano sempre gli stessi.
Internet rappresentava dunque uno strumento efficacissimo per consentire un più ampio dibattito sulle tematiche ambientali, soprattutto per la velocità con la quale le informazioni possono essere messe in Rete e per la possibilità di mantenere un dialogo costante attraverso la posta elettronica…
Credo che il successo ottenuto sia merito dell’assenza di pubblicità, della gratuità dell’iniziativa e dall’assoluta libertà nella scelta dei contenuti. Un grosso limite è rappresentato, invece, dalle difficoltà che mensilmente si incontrano per reperire il materiale da pubblicare e dal fatto che tutta la gestione del sito è curata da me solo. Le soddisfazioni ripagano però della fatica e delle ore sottratte al sonno e alla famiglia….
”.

Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro, come sempre, buona navigazione!
Luca RAMACCI
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Re: Lexambiente.it e gli articoli pubblicati: una precisazione…

Messaggio da arthem-the-hero »

Sempre coerente, la ammiro Capo!Lexambiente è sempre Lexambiente, l'unica vera casa di tutti noi..
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God
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Re: Lexambiente.it e gli articoli pubblicati: una precisazione…

Messaggio da God »

: Thanks :
Luca RAMACCI
Buona navigazione con lexambiente.it
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